È bufera attorno a Leonardo Bonucci, a dimostrazione che il clima in casa Juventus è quanto di più rovente si possa immaginare. I tifosi bianconeri stanno rinfacciando al difensore il comportamento che ha tenuto domenica scorsa al Brianteo.
Ma che cosa è successo di preciso? Dopo il fischio finale, al termine di una partita che aveva visto la Juve soccombere contro il Monza neo-promosso, Bonucci da capitano ha invitato i compagni ad andare sotto la curva degli ospiti dello stadio brianzolo, per salutare gli ultrà della squadra. Tuttavia, la reazione dei tifosi non è stata delle più gentili.
Il comportamento di Bonucci
Il giorno successivo, attorno alla condotta di Bonucci si sono sollevate numerose polemiche: come se una sconfitta in campo dovesse essere mondata con un atto di penitenza. Il risultato è che i giocatori al Brianteo si sono presi una valanga di insulti e di fischi. Inevitabile che fosse così, visto che la curva non è esattamente un raduno di gentiluomini o di persone perbene.
E se questo fosse stato una sorta di ricatto che i giocatori non potevano evitare? L’ipotesi si è fatta largo fino a quando gli ultras della Juventus hanno diffuso un comunicato – sì, adesso anche gli ultras producono comunicati, e per di più i giornali e le televisioni li riprendono -. Ebbene, nel comunicato in questione veniva specificato che ciò che ha fatto Bonucci era il frutto di una sua iniziativa personale, che forse non vedeva l’ora di farsi notare dalle telecamere mentre mostrava il pentimento della sua squadra.
L’aspetto più curioso di tutta la vicenda è che contro il Monza Bonucci non era neppure sceso in campo: insomma, è andato a scusarsi per una colpa che non riguardava lui, sempre ammesso che perdere una partita di calcio sia una colpa.
Il presente e il futuro di Bonucci alla Juve
Certo, la stagione del centrale della Nazionale fino a questo momento è stata costellata di alti e bassi, ma un po’ come è accaduto al resto della squadra. In Champions League contro il Benfica è stato uno dei peggiori in campo, e suo malgrado ha contribuito alla sconfitta rimediata in casa contro i portoghesi, a dispetto di due salvataggi che avevano solo avuto l’effetto di non rendere troppo pesante il risultato finale.
La verità è che gli anni passano anche per Bonucci, che è del 1987: vuol dire che quest’anno ha 35 anni. Non è più in grado, come una volta, di spostare gli equilibri – giusto per riprendere una sua citazione della fugace esperienza al Milan -. Una diceria mai confermata, ma nemmeno smentita dal campo, è che il vero angelo custode di Bonucci fosse Chiellini, che metteva sempre una pezza ai suoi errori. E in effetti in maglia rossonera non è che Bonucci abbia fatto faville.
Il rapporto con Allegri
Il rapporto con il tecnico Allegri non è dei migliori, e questo è solo uno dei tanti problemi che tormentano le notti juventine in questo inizio di stagione. C’è chi pensa che Bonucci sia più bravo a parlare che non a giocare. Ecco perché forse l’idea di puntare su di lui per la ricostruzione di un nuovo ciclo può non essere la migliore.
Chiellini se n’è andato, e l’arrivo di Bremer può solo puntellare un reparto che per il resto è in grave crisi. Gatti non si può di sicuro ritenere una valida alternativa, almeno per il momento, e nella partita contro il Monza ha messo in evidenza tutti i suoi limiti. Il fatto che faccia comunque parte del giro della Nazionale significa poco, e al massimo dà l’idea della povertà tecnica del calcio italiano in questo momento.
Bonucci in discussione
Le parole degli ultrà della Juventus sono state molto dure: il difensore è stato accusato di non essere mai stato un leader, e addirittura di contribuire a rendere ridicoli i tifosi e la squadra. Poi, comunque, i numeri parlano e riferiscono di un difensore che in Nazionale ha accumulato 116 presenze, quasi 40 in più rispetto a un certo Scirea.
Bonucci è un campione o ha avuto solo la fortuna di trovarsi nel momento giusto nel posto giusto? Nella Juve dei nove scudetti lui ha avuto un ruolo primario, e questo non può essere negato. Bonucci era presente nella vittoria dell’Italia agli Europei dello scorso anno, ma è stato anche il protagonista della doppia mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 e del 2022. Lui che era uno dei leader della squadra azzurra si deve assumere anche la responsabilità di questo fallimento.
Domani sera tornerà a vestire la maglia dell’Italia, e con tutta probabilità indosserà anche la fascia di capitano, nella partita tra Italia e Inghilterra che andrà in scena a Milano. Chissà se anche Roberto Mancini sta iniziando a nutrire dei dubbi pericolosi…