Che succede in casa Inter? La situazione nel corso degli ultimi giorni sembra essere precipitata, e non sul campo, anche perché questi giorni sono dedicate alle partite delle Nazionali. Così, non si era ancora finito di mettere in dubbio la stabilità della panchina di Simone Inzaghi che subito un altro problema ha iniziato a mettere in ansia i tifosi nerazzurri.
La Curva Nord si è apertamente schierata contro il presidente Steven Zhang: la società viene duramente contestata dalla tifoseria organizzata. Gli ultras hanno manifestato il proprio disappunto attraverso i social network. Come noto, la proprietà cinese in questo momento ha intenzione di vendere il club, che però è valutato 1 miliardo e 200 milioni di euro: una cifra che viene ritenuta eccessiva da qualunque potenziale compratore.
La contestazione si espande
Nel corso degli ultimi giorni la contestazione si è espansa a macchia d’olio, con la frangia più calda di tifosi che si è esposta senza mezzi termini nei confronti di Suning.
Dopo il post che è comparso sui social network, la striscia “Zhang vattene” è apparsa anche in tanti striscioni che sono stati appesi in orario notturno in vari quartieri della città, come è stato messo in evidenza dalla pagina Facebook denominata “L’urlo della Nord”.
È netta e chiara, dunque, la posizione della curva verso il presidente e della società, dopo il ritorno a Milano di Steven Zhang e l’incontro fuori dallo stadio Meazza fra i gruppi organizzati. Quelle della tifoseria sono parole senza dubbio forti che dimostrano con chiarezza quale distanza ci sia fra la proprietà e la curva; proprietà che, per altro, era finita nell’occhio del ciclone già in passato, in seguito alle cessioni di Hakimi e di Lukaku.
Le contestazioni si ripetono
Quella volta fuori dalla sede del club era comparsa la scritta “Zhang, the time is over”. Zhang, il tempo è scaduto. Erano i tempi in cui si vociferava di una cessione di Lukaku al Chelsea, che poi si era in effetti concretizzata.
Una nuova contestazione era andata in scena dopo la partenza di Antonio Conte: in quel caso la curva aveva chiesto alla proprietà di prendersi le proprie responsabilità o, in caso contrario, di lasciare Milano. Ancora, ci fu un messaggio dai toni non proprio concilianti quando si diffusero i rumor relativi a una probabile cessione di Milan Skriniar per mettere a posto il bilancio.
I tifosi fecero sapere che non avrebbero gradito la partenza del difensore slovacco. Per il momento non sono giunti commenti di alcun genere da parte della società: i dirigenti si sono incontrati ad Appiano Gentile con Simone Inzaghi, e lo scopo è quello di concentrarsi sui prossimi impegni in campo, a cominciare dalla sfida in campionato contro la Roma.
Inter: la situazione non è delle più semplici
Certo è che per il momento il clima non è dei migliori: da un lato la società messa in vendita, dall’altro lato le difficoltà finanziarie e, in mezzo, la rivolta di una parte dei tifosi. Ambiente a dir poco bollente, e la sensazione è che possa essere sufficiente una piccola scintilla per far scoppiare un incendio le cui conseguenze al momento sono difficili da prevedere.
Se a ciò si aggiunge una situazione in campionato non idilliaca, con la sconfitta contro l’Udinese che ha demoralizzato la squadra, appare chiaro come il clima dalle parti di Appiano Gentile sia poco gradevole.
Va detto che, Curva Nord a parte, i tifosi nerazzurri per ora sono ancora al fianco della squadra, e non a caso per la partita contro la Roma a San Siro è previsto un nuovo sold out. Poi ci sarà anche la sfida contro il Barcellona, per la quale restano a disposizione poche centinaia di biglietti. Il pubblico, dunque, non abbandona la squadra, ma reclama una reazione.
La tensione si taglia con il coltello
C’è tensione anche nello spogliatoio, per quanto in queste ore ci siano pochi giocatori ad Appiano visti gli impegni delle Nazionali. Ma a patire la situazione è soprattutto Steven Zhang. Ciò che è emerso è che la tifoseria organizzata si è stancata di assistere a sessioni di mercato che sono decise solo dalle necessità di bilancio e che non si fondano sui reali bisogni della squadra dal punto di vista tecnico e sportivo.
Al tempo stesso la curva ha approvato il lavoro svolto da Ausilio e da Marotta, di cui è stato apprezzato l’impegno nel tentativo di mettere a punto la miglior squadra possibile. Insomma, è Suning nel mirino, ma anche i giocatori sono – per così dire – tenuti d’occhio. E se alla fine della scorsa stagione per la squadra c’erano stati solo applausi e corsi, a dispetto dello scudetto sfumato all’ultima giornata, ora la situazione è diversa.
Non si può escludere del tutto la possibilità che durante Inter-Roma si arrivi a una contestazione anche allo stadio.
La proprietà nerazzurra
Nei giorni passati sono giunte da più parti voci che hanno parlato di operazioni di ricerca di acquirenti potenziali, complice il lavoro di intermediazione svolto da Goldman Sachs. All’ombra della Madonnina c’è anche chi ipotizza che su questo fronte potrebbero giungere delle novità clamorose già nelle prossime settimane, e in ogni caso entro la fine di novembre.
D’altro canto, un rumor sostiene che Zhang avrebbe detto di no a proposte di acquisto giunte poco tempo fa sul suo tavolo perché molto più basse del miliardo e 200 milioni di euro richiesto. In più, settimana scorsa un’altra brutta notizia è arrivata sul capo degli Zhang; sono stati superati, infatti, i termini entro i quali si sarebbe potuto presentare un ricorso a Hong Kong nei confronti della sentenza che ha dato torto al presidenza nerazzurro nella causa di diversi istituti di credito della Cina, che intendono vedersi rimborsare prestiti per 255 milioni di dollari.
In ballo c’è anche un’obbligazione che era stata garantita da Zhang e che per il momento risulta inadempiente. Inoltre, è stata depositata un’istanza per fare in modo che Zhang non si veda attribuiti compensi per la presidenza nerazzurra.