Nove gol in un derby non sono proprio comuni, ed è per questo motivo che il derby di Manchester che si è disputato nel week end in Premier League è destinato a entrare nella storia del calcio inglese. Mattatore della partita non poteva che essere il gigante Haaland, che ha messo a segno una tripletta: alla fine il risultato è stato di 6 a 3 per il City.
Lo United è uscito con le ossa rotte dal derby, e i tifosi dei Red Devils già nel corso dell’intervallo hanno iniziato ad abbandonare lo stadio. Oltre alle tre reti, Haaland ha effettuato anche due assist: una prestazione superba, ma ormai non è più una sorpresa, per il colosso scandinavo, supportato da una performance eccellente dei compagni. Guardiola sorride, insomma, ma la copertina non può che essere per il giovane Erling.
I protagonisti in campo
Una pagina di storia della Premier League è stata scritta quindi dai Citizens che hanno abbattuto il Manchester United. E c’è perfino da dire che il risultato avrebbe potuto avere proporzioni superiori, ma sul finale Foden e compagni hanno allentato la morsa.
Insomma, il pallone è finito sei volte nella rete dello United, ma in realtà le opportunità da gol che sono state create sono state molte di più. È inevitabile, però, riservare tutti gli onori del caso ad Haaland, che ha distrutto la difesa avversaria diventando il perfetto terminale offensivo di un reparto che può contare su campioni del calibro di Bernardo Silva, De Bruyne, Grealish e Foden.
La metà campo dello United è diventata terra di conquista per il gruppo di Guardiola nel primo tempo, e lo dimostra il fatto che i primi 45 minuti di gioco si sono conclusi sul 4 a 0 per De Bruyne e compagni. Un risultato clamoroso ma che ha rispecchiato alla perfezione ciò che si è visto sul campo. Il gruppo di Guardiola ha dominato in lungo e in largo, riuscendo a recuperare la palla sempre in tempi rapidi e soprattutto essendo in grado di colpire gli avversari tutte le volte.
Così, sin dai primi minuti è apparso chiaro che lo United era alle corde. Forse Ederson è stato l’unico apparso fuori dal gioco, ma in una giornata così non c’è davvero spazio per le recriminazioni.
United, un crollo tremendo
Dal punto di vista del Manchester United, invece, è stato un derby da dimenticare su tutti i fronti. Lo hanno capito i supporter dei Diavoli Rossi che già nel corso dell’intervallo, scoraggiati e demoralizzati, hanno abbandonato lo stadio. Lo United era reduce dalle vittorie ottenute prima della pausa per le Nazionali che avevano contribuito a rivitalizzare l’ambiente.
Tutto dimenticato, però, dopo la scoppola subìta da Haaland e compagni; e così il gruppo di Erik ten Hag ritorno sotto una cappa pesante di pessimismo. La rete di Antony nel secondo tempo ha lasciato una piccola illusione ai tifosi dei Red Devils, ma si è trattato di un’emozione che è durata poco, visto che poi ci hanno pensato ancora Haaland e il giovane Foden a ristabilire le gerarchie in campo.
Alla fine le reti di Martial sono servite a ben poco, se non a evitare un passivo fin troppo clamoroso, ma non sono state sufficienti a cancellare il gap consistente che c’è fra le due squadre, almeno per ora. Lo stesso Martial, per altro, ormai sembra partire sempre davanti a Cristiano Ronaldo nelle idee di squadra titolare del tecnico olandese.
La classifica
E la classifica che cosa dice in questo momento? La vittoria ha esaltato i tifosi dei Citizens, che però si ritrovano ancora un punto sotto all’Arsenal, che è stato protagonista di un inizio di stagione da sogno.
Lo scontro diretto è in programma fra tre settimane, e non è detto che prima di allora non ci possa essere un avvicendamento in cima alla classifica. Nel frattempo, nei primi 8 match di campionato disputati dal City, Haaland ha già totalizzato 3 triplette. Ha così frantumato il record di Michael Owen, che per realizzare le sue prime 3 triplette in Premier League aveva avuto bisogno di 48 partite. L’olandese Ruud van Nistelrooij, invece, aveva raggiunto questo traguardo dopo 59 incontri.
Insomma, bomber Haaland si conferma una furia sul campo, e ieri ha segnato davanti agli occhi del papà, che proprio contro il Manchester United, nel corso della sua carriera da calciatore, era stato protagonista suo malgrado di uno degli episodi più noti della storia recente del campionato inglese: un fallo da killer di Roy Keane, all’epoca centrocampista dei Red Devils.
Adesso quel brutto infortunio è soltanto un ricordo lontano, perché c’è da celebrare un attaccante che, senza ombra di dubbio, si appresta a diventare uno dei fuoriclasse di questo decennio e forse di tutta la storia del calcio mondiale. Haaland vi aspetta.