Nel cuore degli appassionati di ciclismo Michele Scarponi sarà sempre presente, ed è questo il motivo per il quale ogni iniziativa pensata per ricordarlo non può che far piacere agli amanti delle due ruote. È il caso, per esempio, della targa in sua memoria che è stata posizionata sul Colle dell’Agnello in corrispondenza del punto nel quale il campione aspettò Vincenzo Nibali durante il Giro d’Italia del 2016.

Si trattò di una tappa che a suo modo entrò nella storia della corsa rosa, con la rimonta del campione siciliano che si concretizzò proprio grazie a Scarponi che, dopo essere andato in fuga, sul Colle dell’Agnello si bloccò letteralmente per aspettare il suo capitano, per aiutarlo ad arrivare in cima e permettergli di aumentare il suo vantaggio nei confronti di Chaves e di Kruiswijk.

Un campione impossibile da dimenticare

L’evento è stato voluto con decisione dalla famiglia del corridore e dalla Fondazione Scarponi, al fine di commemorare un momento di fondamentale importanza non solo nella carriera, ma addirittura nella vita del ciclista: un gregario che ha sempre dato il massimo per i propri compagni.

Un vero e proprio uomo squadra, e fu anche – se non soprattutto – grazie a lui se nel 2016 lo Squalo ebbe la possibilità di vincere un Giro che sembrava impossibile da raggiungere. Alla fine della discesa, sotto il Forte di Queyras, è stata collocata una targa che intende rendere omaggio al campione marchigiano, morto nel 2017 dopo essere stato investito da un furgone durante un allenamento vicino a casa.

La presenza di Beppe Martinelli

In occasione della presentazione della targa è intervenuto anche Beppe Martinelli, direttore sportivo dell’Astana: fu lui, in quel lontano 2016, a decidere di far bloccare Scarponi in modo che il marchigiano potesse aiutare Nibali dopo che il siciliano era stato in grado di staccare alla fine dell’ascesa Kruijswijk. Sono ormai passati cinque anni e mezzo dalla scomparsa di Scarponi, un campione che oggi viene ricordato da tutti perché da tutti era amato quando era in vita.

Il corridore di Filottrano ha lasciato tracce di sé in chiunque lo ha incontrato, grazie al suo modo di fare speciale che è rimasto impresso non solo tra i ciclisti del gruppo ma anche fra tutti i tifosi. Chiunque ami il ciclismo continuerà a rendere onore al sorriso e alla gentilezza di Michele, il cui ricordo è sempre fortissimo.