Sonny Colbrelli ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica: il suo è un addio definitivo al mondo del ciclismo, ovviamente solo in qualità di atleta. Il campione del Team Bahrain Victorious già nei giorni precedenti era stato oggetto di rumors e indiscrezioni in tal senso, e adesso è arrivata la conferma. Come era stato ipotizzato, Colbrelli si trova costretto ad appendere la bici al chiodo.

Era stata fissata una conferenza stampa per il prossimo 15 novembre, ma per evitare speculazioni e malintesi il team del corridore italiano ha deciso di anticipare tutti con la diffusione di un comunicato. Le ragioni sono naturalmente legate alla salute del corridore bresciano, a un anno di distanza dalla vittoria strepitosa ottenuta alla Parigi-Roubaix.

Le parole di Colbrelli

Sono quasi struggenti le dichiarazioni che il bravo Sonny ha affidato al comunicato: parole che in ogni caso sono un segnale di speranza nei confronti di coloro che si trovano a dover fare i conti con una rinuncia importante ma inevitabile per la salute.

Un anno fa circa, di questi tempi, il ciclista italiano stava festeggiando la più importante vittoria della sua vita, quella conquistata alla Rubè. Adesso è tutto diverso, perché Colbrelli proprio in sella a una bici ha rischiato di perdere la vita. Per fortuna non è andata così ma, per così dire, il destino non va sfidato.

Un pensiero per i figli

La vittoria leggendaria nella corsa dell’Inferno del Nord non potrà mai essere cancellata: Colbrelli ha deciso di pensare ai suoi familiari e in particolare ai suoi figli, ricavando da loro la forza necessaria per superare questo passaggio della carriera.

Vale la pena di ricordare che dopo la prima tappa del Giro di Catalogna Sonny era stato colpito da un malore che ne aveva causato l’arresto cardiaco. Subito era stato condotto in ospedale, dove al fine di regolare l’aritmia cardiaca era stato effettuato un intervento di impianto di defibrillatore sottocutaneo.

La speranza di proseguire

Colbrelli ha rivelato che dopo quel che gli era successo in Spagna aveva continuato a coltivare la speranza di restare un corridore professionista.

In Italia non avrebbe potuto farlo, perché la legge non lo permette. Il ciclista è giunto addirittura al punto di prendere in considerazione l’ipotesi di farsi togliere il defibrillatore. Alla fine, però, il buon senso a prevalso, e dopo numerose visite con esperti del settore è giunta la decisione tanto temuta.