Sono già trascorsi 11 anni da quando è morto Marco Simoncelli. La tragedia si concretizzò nel Gran Premio di Sepang del 2011. Ma anche se è passato così tanto tempo, il ricordo del pilota romagnolo è presente nel cuore di tutti gli appassionati.

Il Sic, come tutti lo conoscevano, era un ragazzo puro capace di comunicare allegria a chiunque. Coriano e il resto d’Italia non lo hanno certo dimenticato, e da quella vita spezzata è nata una leggenda che dura ancora oggi.

Il tragico Gran Premio della Malesia

Proprio nel giorno dell’anniversario della morte del Sic Bagnaia ha disputato un nuovo Gran Premio della Malesia che gli ha consentito di posare una pietra importante per la conquista del suo primo titolo mondiale in MotoGP. Come dire: la vita è un ciclo e va avanti, ma questo non vuol dire che i tifosi italiani si siano dimenticati di Simoncelli.

Bagnaia in questi mesi si sta rivelando davvero veloce alla guida della sua Ducati; ha un carattere diverso da quello del Sic, ma è ugualmente amato. I due hanno in comune, fra l’altro, il fatto di essere stati cresciuti sotto l’egida di Valentino Rossi e nella sua scuola. Rossi che, intanto, è diventato papà ed è passato dalle due a quattro ruote, correndo nel GT World Challenge Europe.

Il mondo delle corse è cambiato

Insomma, di cose ne sono cambiate da quando Marco non c’è più, e anche Paolo Simoncelli – suo papà – ha sottolineato quanto sia forte e pesante l’assenza del pilota.

Nel frattempo, proprio Paolo ha creato un team in Moto3 che ormai da 10 anni si pone l’obiettivo di proporre talenti nel Mondiale. È la Squadra Corse Sic 58, così chiamata perché 58 era il numero sulla carena della moto di Marco.

Come sarebbe Simoncelli oggi

Oggi Marco Simoncelli avrebbe 35 anni, e con tutta probabilità sarebbe ancora uno dei protagonisti del Mondiale. Con la stessa purezza, magari il viso un po’ più segnato dalle rughe e un cespuglio di ricci in cui inizierebbero a far capolino i primi capelli bianchi.

Ma l’entusiasmo e la gioia di vivere sarebbero gli stessi, così come il fuoco nell’anima che lo portava a dare il massimo tutte le volte che scendeva in pista. In una vita breve, Simoncelli si è fatto amare anche dalle persone comuni, e questa è la sua eredità migliore.