È Rune il re di Parigi: il diciannovenne danese è stato fenomenale nello sconfiggere Novak Djokovic in rimonta e si è aggiudicato il titolo del Masters 1000 di Parigi Bercy.
L’allievo di Patrick Mouratoglu ha ottenuto in questo modo il primo 1000 della sua carriera, grazie a una finale giocata in modo strepitoso: perso il primo set per 36, gli altri due sono stati vinti per 63 75. E l’avversario era un certo Djokovic. Adesso Rune, che si gode la top ten nel ranking mondiale, è la prima riserva per le ATP Finals di Torino.
Una sfida tra generazioni
Di certo quella che è andata in scena sul Centrale di Bercy è stata una sfida tra generazioni, visto che da una parte c’era un 19enne e dall’altra parte un 35enne: quasi figlio e padre. Lo spettacolo è stato tanto, e per il giovane di Copenaghen si è conclusa in questo modo una settimana memorabile, nel corso della quale ha sconfitto cinque top 10 di seguito, oltre a un certo Wawrinka.
Oltre a Djokovic, gli altri tennisti presenti nelle prime 10 posizioni del ranking battuti dal danese sono stati Aliassime, Alcaraz, Rublev e Hurkacz. Una impresa più che impossibile, insomma, e ora l’appuntamento è per le Atp Finals che inizieranno il 13 novembre: il ruolo è quello di riserva, ma mai dire mai. Lasciando le Next Gen Finals di Milano, per altro, Rune ha ceduto il proprio posto a Matteo Arnaldi.
La partita
E dire che nel primo tempo Djokovic sembrava avere la strada spianata, con il serbo che ha conquistato il break nel quarto game per poi ripetersi nel decimo. In trenta minuti o poco più, dunque, il primo set se ne è andato, e la sensazione di molti addetti ai lavori era che Rune stesse patendo fin troppo la pressione inevitabile di quella che era la sua prima finale 1000.
Dall’altra parte della rete c’era il vincitore di 21 Slam, che non ha lasciato molto spazio a colpi interlocutori e ha mirato dritto verso l’obiettivo. Le cose sono cambiate nel secondo set, con diversi errori di concentrazione di Nole. Così Rune si è portato sul 3 a 0, e poi è riuscito a tenere il vantaggio fino al 63 del secondo set. Nel terzo il danese ha avuto qualche incertezza in più, ma alla fine ha portato a casa un risultato davvero inatteso.