Dilaga l’Inter di Simone Inzaghi, anche se nel successo dei nerazzurri un ruolo decisivo è stato giocato dalla direzione arbitrale. La sensazione è che Barella e compagni non abbiano ancora dimenticato la sconfitta di domenica contro la Juve: per questo motivo è necessario attendere ulteriori conferme dalla prossima partita contro l’Atalanta, che è caduta a sorpresa contro il Lecce.
L’Inter ha sconfitto per 6 a 1, una vera e propria goleada, il Bologna: un successo non così scontato, specialmente se si tiene conto del fatto che il gruppo di Thiago Motta era reduce da tre vittorie di seguito ed era una delle squadre più in forma del campionato. Con questi tre punti, i nerazzurri salgono al quarto posto, dove ci sono anche l’Atalanta e la Lazio. Rimane sempre lontanissimo il Napoli, la cui corsa è inarrestabile e soprattutto in solitaria.
Inter, non tutto è oro quel che luccica
I nerazzurri sono scesi in campo con la stessa formazione vista nella partita contro la Juventus, con un solo cambiamento: fuori De Vrij, che domenica era apparso molto in difficoltà, e dentro al suo posto Bastoni. D’altro canto questa è stata la squadra che a Torino nel primo tempo ha dominato. Eppure la squadra di Inzaghi è in questo momento in ritardo: non di condizione, ma in classifica.
Se la qualificazione agli ottavi di Champions League rappresenta senza dubbio un importante obiettivo conseguito, in Serie A la situazione è ben diversa, e sono poche le probabilità che l’Inter riuscirà ad aggiudicarsi lo scudetto. Anche ieri sera c’è stato qualche brivido di troppo, al di là di quel che il risultato finale possa far intendere. In particolare, i primi venti minuti hanno spaventato tanti tifosi.
Il primo tempo
Nei minuti iniziali, infatti, i nerazzurri sono scesi in campo ben poco concentrati, quasi avessero lasciato la testa allo Stadium.
E in effetti il Bologna è riuscito a produrre un paio di occasioni praticamente senza impegnarsi: un grave errore di Bastoni ha messo Barrow in condizione di concludere, ma il tiro dell’atalantino è finito fuori; poi è stata la volta di Arnautovic, che avrebbe potuto mettere a segno il gol dell’ex ma ha dovuto fare i conti con la parata di Onana. Dieci minuti di terrore per i supporter interisti, che si sono concretizzati al 21esimo minuto quando il Bologna è passato in vantaggio: Orsolini ha scagliato un tiro verso la porta e il pallone ha toccato il fondoschiena di Lykogiannis, finendo in rete.
Vantaggio fortunoso ma meritato, mentre l’Inter si è dimostrata in difficoltà, con i componenti del reparto difensivo che hanno fatto la figura delle belle statuine.
Prima del tiro di Orsolini, infatti, i felsinei avevano toccato il pallone al volo 4 volte, di cui 3 di testa e 1 di piede. Il pari nerazzurro comunque, è arrivato nel giro di pochi minuti, al 26esimo. Dzeko ha avviato l’azione interista in corrispondenza della trequarti, mettendo Dumfries nelle condizioni di crossare: il pallone è stato impattato da Lykogiannis per poi finire al limite dell’area. A quel punto sempre Dzeko, di destro al volo, ha concluso in rete riuscendo a raggiungere l’angolo più lontano.
Il vantaggio nerazzurro
A quel punto c’è stato l’errore di Andrea Colombo a condizionare le sorti del match: l’arbitro, infatti, ha fischiato al limite dell’area del Bologna un fallo di Lucumi su Lautaro Martinez, ma in realtà il giocatore del Bologna prima aveva colpito il pallone, e solo poi il piede di Lautaro, per altro in maniera leggera. Il provvedimento del fischietto ha innescato una piccola rissa, al termine della quale Colombo ha estratto il cartellino giallo in faccia a Lucumi, a Lautaro e a Medel.
Dal calcio di punizione che ne è seguito, Dimarco ha messo in rete con un sinistro potente che Skorupski non è stato in grado di intercettare. A quel punto l’Inter ha preso in mano le redini del match, e al 41esimo minuto è giunta la terza rete che ha legittimato il vantaggio: calcio d’angolo battuto da Calhanoglu da sinistra, e Lykogiannis si è fatto anticipare sul primo palo da Lautaro. 3 a 1 e squadre al riposo.
Il secondo tempo
Nel secondo tempo Thiago Motta ha sostituito i due giocatori ammoniti, Medel e Lucumi, che sono stati sostituiti da Moro e Sosa. La decisione, però, si è rivelata del tutto sbagliata. Su cross di Dumfries è arrivata una traversa di Dzeko, per altro su un’occasione in cui sbagliare era più difficile che fare gol. Al 48esimo minuto, poi, è arrivata la doppietta di Dimarco.
L’esterno, su taglio in area, si è fatto beffe di Sosa usando in maniera sapiente l’esterno sinistro, per poi insaccare sul palo lontano. Sotto una pioggia davvero battente, il Bologna ha provato a reagire con un colpo di testa di Ferguson e con una conclusione di Arnautovic, che però si è rivelata troppo centrale e debole. Al 58esimo minuto Sosa, impegnato a contrastare in scivolata Dzeko, ha alzato troppo il braccio, finendo per colpire il pallone di mano.
Colombo è stato richiamato al Var da Mazzoleni e a quel punto il calcio di rigore era inevitabile, con penalty segnato da Calhanoglu.
Il finale di partita
Il successivo ingresso di Brozovic ha visto l’uscita dal campo di Lautaro, mentre la sesta rete è stata messa a segno da un altro subentrato, Gosens, che ha preso il posto di Dimarco, giustamente molto applaudito. C’è stato tempo anche per il palo colpito da Asllani, a sua volta partito dalla panchina ed entrato per Calhanoglu.
Insomma, la delusione per la partita di Torino è alle spalle e adesso c’è da pensare a un’Atalanta che ha imboccato il tunnel di una piccola crisi, visto che è reduce da due sconfitte di seguito. Per scoprire se la vera Inter è quella dei primi 20 minuti di ieri sera o quella che poi ha dilagato, non bisogna far altro che aspettare l’incontro con un ex che non è mai stato amato, Gasperini, che ha in mente un bello scherzetto.