La stagione della Juventus in Champions League si conclude come era iniziata, e cioè con una sconfitta contro il Paris Saint Germain. Anche ieri sera i bianconeri hanno perso: è il quinto ko su sei match disputati, a dimostrazione di una crisi che a livello internazionale è sempre più evidente.
Se poi a una squadra di umili operai si oppone un fenomeno del calibro di Mbappé, l’impresa diventa ancora più impossibile. Quella che è scesa in campo ieri sera era senza dubbio una Juve agguerrita, ma questo non fa altro che preoccupare ancora di più: se nemmeno la migliore Juve riesce a impensierire il PSG, vuol dire che la vetta dell’eccellenza è molto lontana.
Europa League in arrivo
Il gruppo di Allegri è così retrocesso in Europa League, ma ci è arrivato solo grazie alla migliore differenza reti rispetto al Maccabi Haifa: i bianconeri e gli israeliani, infatti, nel girone hanno totalizzato lo stesso numero di punti, e anche questo è un aspetto a dir poco preoccupante.
I numeri parlano chiaro: quello europeo è stato un fallimento su tutta la linea, perché non sono accettabili sconfitte su 6 in un girone che oltre al PSG comprendeva anche il Maccabi Haifa e il Benfica.
La partita di ieri sera
Il match di ieri sera è stato vero e intenso, nonostante avesse ormai ben poco da dire, con in campo una squadra già certa della qualificazione e una già sicura della retrocessione. Se a questo si aggiunge il fatto che mancano pochi giorni all’inizio del Mondiale, e che nessuno vuol correre il rischio di farsi male per poi saltare la rassegna iridata, si può capire la qualità di una partita in cui si contavano molte assenze, sia per squalifica che per infortunio.
La Juve ha tirato molto verso la porta avversaria, ma con scarsa precisione: e questa è una colpa, non certo un’attenuante. Insomma, i bianconeri si sono dati da fare e hanno lottato, ma non è bastato, anche se ai punti – come si suol dire – un pareggio lo avrebbero pure meritato.
Il ritorno di Federico Chiesa
Resta solo da capire se il terzo posto e il passaggio in Europa League siano una buona notizia o meno, ma quel che è certo è che Max Allegri può tornare a fare affidamento su Federico Chiesa. Il figlio d’arte ieri è tornato in campo, e di sicuro è molto motivato a riprendersi la squadra.
Nel frattempo, nell’altra partita del girone, il Benfica ha sconfitto il Maccabi in trasferta per 6 a 1, consentendo alla Juve di rimanere terza e soprattutto ottenendo il primo posto nel girone per la migliore differenza reti con il Paris Saint Germain.
Una buona notizia per il Milan e l’Inter, che così non rischieranno di trovare i francesi agli ottavi, ma meno positiva per il Napoli.
Che cosa si è visto in campo
Il palleggio dei transalpini ieri è apparso fin troppo insistito e mai veloce, anche per questo motivo privo di sbocchi. Si può quasi affermare che il PSG si sia reso protagonista di un calcio spocchioso, quasi che la qualità tecnica e la reputazione da sole bastassero per portare a casa la vittoria.
I francesi hanno attaccato ma con poca convinzione, e anche per questo si sono ritrovati in seconda posizione nel girone; hanno patito la mancanza di Neymar e delle sue accelerazioni, ma anche Allegri ha dovuto fare i conti con le assenze di molti titolari, confinati in panchina o addirittura in tribuna.
Mbappé e gli altri
Il gioco del PSG era tutto concentrato sulla ricerca di Mbappé, il quale con una delle sue solite accelerazioni è riuscito a portare in vantaggio la propria squadra. Niente da fare per Gatti, non ancora adatto a giocare in un palcoscenico internazionale come la Champions League: il campione del mondo poi ha saltato anche Locatelli e ha scagliato una conclusione perfetta dal limite dell’area.
Con questa rete Mbappé, all’età di 23 anni, 10 mesi e 13 giorni, è il calciatore di sempre ad aver segnato 40 reti in Champions League. Il primato precedente apparteneva a Messi, che aveva raggiunto lo stesso traguardo a 24 anni e 4 mesi. Per altro, di queste 40 reti ben 4 sono arrivate contro la Juventus, una delle vittime preferite del campione transalpino.
Juve: manca la tecnica
La Juve si è rivelata una squadra operaia, ma questo non è certo un complimento. Troppo evidente la poca qualità dal punto di vista tecnico, e in Champions League la concentrazione e la rabbia non possono essere sufficienti per vincere.
I tre giovani in campo (Miretti, Fagioli e Gatti) hanno svolto il proprio compito, ma sono per il momento di un livello inferiore rispetto a quello dei francesi. Le reti di Bonucci e Nuno Mendes hanno fissato il risultato.