Dopo il clamoroso tonfo di Torino in campionato, il Milan si riscatta e fa sua la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.
I rossoneri si sono dimostrati belli e pratici, e con un 4 a 0 che non ammetteva contestazioni hanno stravolto il Salisburgo. Certo, il primo tempo è stato fonte di preoccupazione per i tifosi, con più sofferenza del previsto, ma quel che conta è che il Milan adesso è fra le prime 16 squadre d’Europa, a 9 anni di distanza dall’ultima volta.
Ora non resta che attendere il sorteggio: la squadra di Pioli è giunta seconda nel proprio girone, quindi potrebbe ritrovarsi contro una delle big, come il Bayern Monaco che tanto ha fatto soffrire i cugini nerazzurri.
Prestazione positiva
Il Salisburgo si è presentato in campo con un atteggiamento aggressivo e sfoggiando un gioco muscolare. Al tempo stesso, però, si è reso protagonista di diverse ingenuità che poi sono costate care, anche a causa di una condotta fin troppo approssimativa durante la fase difensiva.
Gli austriaci hanno iniziato a testa bassa, ma alla lunga si sono dimostrati inferiori: il match è finito praticamente nel momento in cui Krunic ha realizzato la rete del 2 a 0, e da quell’istante in poi è stata solo accademia.
Ma non tutto è filato così liscio, perché prima il Salisburgo si era dato da fare e il Milan aveva cercato di rispondere soprattutto in contropiede: la migliore arma a disposizione non solo di Rafael Leao e di Theo Hernandez, ma anche di Rebic, che è stato impiegato sulla fascia destra e ha messo in mostra una spiccata precisione.
Perché il Milan ha vinto
Tante le ragioni per le quali il Milan ha vinto: per esempio perché i rossoneri si sono dimostrati sia belli che pratici, confermando quel che di buono avevano fatto vedere a Zagabria contro la Dinamo. Dopo il 4 a 0 in Croazia, eccone un altro, quasi a voler far sapere a tutta Europa che i rossoneri sono tornati e non si accontentano di un ruolo da comprimari.
Un altro aspetto che ha contribuito al successo degli uomini di Pioli va individuato nella scarsa esperienza degli avversari: l’età media dei titolari del Salisburgo ieri sera era di 21 anni e 2 mesi. Una squadra molto giovane, insomma, che magari corre molto, ma non ha ancora acume tattico a sufficienza. Un esempio in tal senso proviene dalla marcatura di Krunic. Sulla fascia destra c’era Rebic da solo, con la possibilità di calciare in area, dove due giocatori del Salisburgo erano su Giroud e altri due su Krunic.
Eppure il francese è riuscito comunque a colpire la palla di testa per porgerla al compagno, che a sua volta ha insaccato. Insomma, poca attenzione e marcature certo non eccellenti.
Un successo di prestigio
Quello che è stato conquistato dal Milan è stato un successo rotondo nel risultato, bello da vedere sul campo e importante sia dal punto di vista sportivo che sul piano economico. Ma proprio questo è il momento di non abbassare la guardia, perché sabato sera ci sarà da affrontare lo Spezia, e i liguri adotteranno un metodo di gioco differente.
La partita con lo Spezia della scorsa stagione è ancora ben impressa nella memoria di tutti i tifosi: una sconfitta clamorosa, figlia anche di un errore arbitrale, che avrebbe potuto condizionare il campionato. Poi lo scudetto è arrivato comunque, ma l’insegnamento è chiaro: mai sottovalutare le cosiddette piccole, come ha dimostrato anche la partita di domenica scorsa contro il Torino.
E se ieri il Salisburgo è sceso in campo per attaccare, è molto probabile che Gotti dirà ai suoi uomini di difendersi, per impedire ai rossoneri di trovare i giusti spazi.
Che cosa non è andato nel primo tempo
Il poker rifilato gli avversari non deve comunque far dimenticare le difficoltà che il Milan ha incontrato nel primo tempo. Gli assalti austriaci, infatti, si sono rivelati temibili per i rossoneri, e in un paio di occasioni Kjaer si è reso protagonista di errori che sarebbero potuti costare molto cari.
Bravi Tomori e Kalulu: soprattutto quest’ultimo ha effettuato un intervento su Okafor in scivolata che è stato analizzato dal Var, il quale però ha stabilito che non ci fossero i margini per la concessione di un calcio di rigore. Anche Tatarusanu ha sfoggiato una prestazione positiva, in più di un’occasione si è ben disteso per effettuare parate importanti.
Negli ultimi 20 minuti del secondo tempo, invece, è sceso in campo De Ketelaere, che anche in questa occasione è stato anonimo. Giroud è stato uno dei migliori in campo, e in questa Champions League ha già messo a segno 4 reti, a cui si devono aggiungere anche i 4 gol in campionato: probabile che Deschamps lo premi convocandolo per i Mondiali.