È giunto come un fulmine a ciel sereno l’esonero di Sinisa Mihajlovic da parte del Bologna. Certo, l’inizio di stagione dei rossoblù non è stato dei più entusiasmanti, ma dopo un sodalizio che durava da anni, e considerando anche lo stato di salute del tecnico serbo, il divorzio ha sorpreso molti, tra tifosi e addetti ai lavori. Fatto sta che l’ex esterno sinistro della Sampdoria e della Lazio non allena più il Bologna.

Nelle prime cinque giornate di campionato, gli emiliani hanno racimolato solo tre punti, frutto di tre pareggi e due sconfitte. Non abbastanza, evidentemente, per la dirigenza del Bologna. Dopo tre anni e mezzo, quindi, l’avventura di Sinisa a Bologna finisce. L’esonero è stato reso ufficiale dopo il confronto tra l’allenatore e la dirigenza, che non ha consentito di giungere a un accordo in merito alla risoluzione del contratto. Il tecnico di Vukovar ha pagato le difficoltà dei felsinei, mentre lo scorso anno era riuscito a garantire alla squadra una salvezza tranquilla.

In tanto si fanno già i primi nomi per il possibile sostituto: si parla per esempio di Thiago Motta. L’ex centrocampista di Genoa e Inter ha affrontato lo scorso campionato sulla panchina dello Spezia, conducendo i liguri alla salvezza.

Chi prenderà il posto di Mihajlovic?

Ma altre candidature sono state avanzate nel corso delle ultime ore. Una è quella di Leonardo Semplici, mentre l’altra porta a Claudio Ranieri. Come dire: l’usato sicuro che più sicuro non si può. A dir la verità, il sogno dell’ad Fenucci sarebbe quello di Roberto De Zerbi, ma al momento sembra essere molto complicato riuscire a persuadere il tecnico lombardo.

Ed è anche facile capire il motivo: lui che lo scorso anno allenava lo Shakhtar Donetsk calcando i palcoscenici più prestigiosi della Champions League non sarebbe molto contento di fare un passo indietro tornando a lottare per la salvezza.

Il comunicato del Bologna

Il comunicato che è stato diffuso dalla Bologna ha reso noto che oggi si è interrotto il rapporto professionale tra Mihajlovic e il club felsineo. Sia il tecnico serbo che il suo staff sono stati ringraziati per aver lavorato con straordinaria professionalità e dedizioni, affrontando l’impegno in condizioni che, dal punto di vista umano, sono state molto delicate.

Il riferimento sottinteso è allo stato di salute di Mihajlovic, che tre anni fa ha scoperto di avere la leucemia e che da pochi mesi ha avuto una ricaduta. Secondo quanto comunicato dalla società, la decisione è stata inevitabile a dispetto del forte rapporto di affetto che Mihajlovic è stato in grado di instaurare non solo con la squadra, ma anche con tutta la città. I tre anni e mezzo di permanenza del serbo sulla panchina rossoblù sono stati definiti drammatici e al tempo stesso emozionanti.

Tuttavia, non si può negare la consapevolezza che tutti i cicli tecnici possono giungere al termine, inclusi quelli che hanno regalato soddisfazioni a livello sportivo, finendo per non avere più la spinta delle origini.

Le dichiarazioni di Joey Saputo

Joey Saputo, presidente del Bologna, ha dichiarato che quella relativa all’esonero di Mihajlovic è stata la decisione più complicata che abbia mai preso da quando ha assunto la guida della società rossoblù. Saputo ha fatto riferimento ai tanti momenti vissuti accanto a Sinisa, alcuni dei quali dolori e altri bellissimi, grazie a cui è stato possibile consolidare sia il rapporto professionale che quello umano.

Il presidente del Bologna ha ricordato la conferenza stampa con la quale, in un clima commovente, Mihajlovic parlò della propria malattia. In questi tre anni e mezzo il tecnico è sempre stato a contatto con la squadra, a dispetto dei ricoveri in ospedale e nonostante le pesanti conseguenze delle cure che si erano rese necessarie. Tuttavia Saputo ha spiegato che non poteva più essere rinviato il momento di affrontare il cambio della guida tecnica.

Claudio Fenucci, amministratore delegato della società, ha sottolineato che il rapporto di tutti i dirigenti con Mihajlovic non è solo professionale: proprio per questo motivo si avverte un forte dispiacere rispetto a una conclusione di una favola che, secondo Fenucci, si è fatto di tutto per evitare.

Una scelta dolorosa

Dalle tristi parole dei vertici rossoblù traspare quanto sia stato doloroso giungere alla decisione dell’esonero. Nonostante questo avvio di campionato critico, quello di Mihajlovic è stato – secondo Fenucci – un esempio destinato a rimanere scolpito nella storia della società. Il tecnico è stato ringraziato per tutto l’impegno che ha dedicato allo svolgimento del lavoro, anche quando le condizioni di salute gli hanno impedito di essere fisicamente sul campo.

La speranza è che, intanto, Mihajlovic possa raggiungere una guarigione completa e proseguire poi la sua carriera. Affetto e manifestazioni di vicinanza sono giunte da tutta Italia, e non solo dai tifosi del Bologna: Sinisa resterà sempre nei loro cuori e nella loro memoria.