C’è un solo motivo per il quale fino a questo momento gli esoneri di Simone Inzaghi e di Max Allegri non sono ancora stati presi seriamente in considerazione dai vertici di Inter e Juventus, ed è quello legato ai pesanti contratti che legano i tecnici alle squadre.

 Contratti non solo onerosi dal punto di vista economico, ma soprattutto lunghi, e sottoscritti in tempi non sospetti: quando, cioè, ancora non si sapeva quale sarebbe stato l’impatto dei due allenatori sulle squadre.

E così il tecnico toscano è vincolato – con estremo piacere, dal suo punto di vista – alla società bianconera fino al 2025, per una spesa complessiva da parte della società di circa 50 milioni di euro; Inzaghi, a sua volta, è legato alla società nerazzurra fino al 2024.

Contratti così lunghi: che errore

Va detto che Beppe Marotta non è certo uomo che prenda decisioni avventate o che pensi che un esonero nel corso della stagione possa risolvere dei problemi: l’ultima volta che lo ha fatto era ai tempi del Venezia e si parla del millennio scorso (davvero: era la fine degli anni ’90).

 E poi in casa Inter c’è un precedente fin troppo recente e che ancora brucia: l’addio a Luciano Spalletti per far posto ad Antonio Conte, con il tecnico toscano che, bontà sua, venne pagato per rimanere un anno a casa a far niente. Insomma, quei contratti che a Torino e a Milano sono stati stipulati con fin troppa leggerezza, o forse con un eccesso di ottimismo, ora si stanno facendo sentire.

Nel calcio del nuovo millennio, all’insegna della fluidità e della liquidità, sono stati degli errori. Perché è vero che il progetto è spesso alla base del successo, ma è altrettanto vero che i risultati vanno poi misurati sul campo.

Perché la Juve non esonera Allegri?

I due tecnici sono sulla graticola, forse perfino in maniera esagerata rispetto alle reali colpe e, soprattutto, in considerazione di una stagione che non si può ancora definire del tutto compromessa il 20 settembre.

Di certo la lotta per lo scudetto non è da ritenersi chiusa; sia Inter che Juve devono ancora debuttare in Coppa Italia. E, per quanto riguarda la Champions League, per i bianconeri la situazione è complessa ma non del tutto compromessa; i nerazzurri a loro volta hanno la possibilità di giocarsi la qualificazione agli ottavi di finale nel doppio scontro diretto contro il Barcellona. Insomma, l’avvio non è stato dei migliori, ma la sensazione è che volendo ci sia ancora tutto lo spazio per recuperare. Sui social, però, è già scattata già la caccia al tecnico, una sorta di linciaggio sportivo che ha coinvolto soprattutto Allegri.

E c’è chi avanza il sospetto che il tecnico livornese non venga esonerato perché se poi la Juve dovesse continuare ad andare male a quel punto i tifosi non potrebbero più prendersela con l’allenatore e si scaglierebbero direttamente contro la dirigenza.

La spesa per Allegri

Da qui al 30 giugno del 2025, data della scadenza del contratto che Allegri ha sottoscritto con la Juventus, il guadagno per il tecnico sarà pari a 7 milioni netti a stagione, oltre ai bonus. In totale, 4 campionati, per una cifra che al lordo sarà di più di 50 milioni di euro. È vero, spalmati su 4 anni, e in fin dei conti si tratta di una cifra paragonabile a quella di un acquisto di un medio giocatore.

Ma in tempi di ristrettezze economiche come quelli attuali, si deve risparmiare sul singolo centesimo (ok, magari diciamo sul singolo milione), e un contratto come quello di Allegri è senza dubbio pesante. Certo, c’è da dire che considerati i risultati i bonus non saranno poi molto ingenti, ma questa è una magra consolazione. E per di più resta il problema di base: la società bianconera ha concesso o offerto ad Allegri un contratto che di questi tempi è da considerare da matti.

Certo, nessuno ha puntato la pistola alla tempia di Agnelli e soci, il che vuol dire che si è trattato di un errore puro, non tanto e non solo per lo stipendio, quanto per la durata.

La situazione di Inzaghi all’Inter

In questo momento di riflessioni, complice la pausa per le Nazionali che per altro potrebbe acuire il problema o metterlo ancora più in risalto visto che di tempo per pensare ce ne sarà e molto, è evidente il filo rosso – nemmeno tanto sottile – che collega Inzaghi e Allegri, allenatori che sono finiti nel mirino dei tifosi, dei giornalisti e forse perfino delle società di appartenenza per le difficoltà riscontrate in questo inizio di stagione: il contratto troppo lungo e troppo costoso.

Del tecnico juventino si è già detto, ma anche in casa Inter c’è poco da stare… Allegri: Inzaghi guadagna 4 milioni e mezzo di euro netti a stagione, con un contratto fino al 2024 che per altro è stato rinnovato proprio questa estate, dopo appena una stagione. Un rinnovo troppo frettoloso? Chissà: di certo l’ex tecnico della Lazio ha fatto il suo, lottando per lo scudetto fino all’ultimo (e chissà come sarebbe andata senza quell’errore di Radu) e riuscendo comunque a vincere la Coppa Italia. Insomma, non si può dire che abbia cominciato l’avventura interista con il piede sbagliato, anche se adesso c’è chi sostiene che in realtà sia stata solo l’inerzia derivante dalla precedente stagione con Conte in panchina.

Panchine instabili ma non troppo

Ecco spiegato il motivo per il quale oggi la panchina di Allegri e quella di Inzaghi, a meno di ribaltoni imprevisti e inattesi, possono essere considerate più che salde: il loro contratto è quanto di meglio ci possa essere per tenerli legati alle società, una garanzia di stabilità.

I risultati e le prestazioni sul campo, in ogni caso, presuppongono la necessità di effettuare una riflessione sul lavoro che è stato compiuto fino a questo momento: non è ancora detta l’ultima parola, ma nessuno vuole arrivare a dicembre con il rimpianto di non aver preso la decisione giusta.