Dopo le prime sette giornate di campionato, e in corrispondenza della sosta per le partite della Nazionale, è giunto il momento di stilare un primo bilancio del calciomercato del Napoli e di quello della Juve: un bilancio che, come è evidente, non può che essere condizionato dai risultati sul campo delle due squadre.

La Juventus

Cominciamo dai bianconeri, che negli ultimi 25 anni non erano mai andati così male in trasferta. Quella di Allegri è senza dubbio una squadra in crisi, e la colpa è anche dei nuovi arrivati.

Allo stato attuale non si può negare che il calciomercato abbia avuto un impatto per niente positivo sulla stagione, soprattutto se si opera un confronto tra i 6 giocatori che sono andati via – Morata, Kulusevski, Bernardeschi, Ramsey, Bentancur e De Ligt – e quelli che ne hanno preso il posto: Milik, Di Maria, Kostic, Pogba, Paredes e Bremer. Per ora solo Milik è andato bene, se non addirittura meglio delle aspettative.

 Per il resto, dopo i primi 9 match ufficiali di questa stagione – i 7 di Serie A e i 2 di Champions League, che hanno portato ad altrettante sconfitte – il bilancio è, come si suol dire, a tinte fosche. Cerchiamo di capire il motivo.

Bremer e gli altri: poteva andare meglio

Gleison Bremer era giunto questa estate alla Juventus in pompa magna, se non altro perché la società bianconera era riuscita, a suon di milioni di euro, a sottrarlo all’ultimo secondo all’Inter, che sembrava in vantaggio per aggiudicarselo.

L’ex centrale del Torino fino ad ora è sceso in campo in tutte e 9 le partite ufficiali e ha messo a segno anche un gol. Non si può considerare, però, promosso al 100%: se la Juve in difesa è andata male e nel complesso ha vinto solo 2 partite su 9, la colpa può e deve essere anche sua. Per quanto riguarda Leandro Paredes, invece, il giudizio è da sospendere, a dispetto dell’assist già inserito nel suo tabellino.

Molto dipende, inoltre, dalle aspettative che si hanno nei suoi confronti: chi si attende un nuovo Pirlo deve cambiare idea, e in fin dei conti l’ex centrocampista del Paris Saint Germain è arrivato a Torino per prendere il posto di Bentancurt.

I grandi colpi? Per ora grandi flop

Di Paul Pogba non si può parlare, o almeno non in riferimento alle sue prestazioni sul campo. A causa dell’infortunio rimediato nella pre season, infatti, il centrocampista francese non ha ancora disputato un minuto in gare ufficiali.

In compenso di lui si è discusso molto, ma per ragioni extra calcio: un po’ per la discutibile gestione dello stesso infortunio, con un intervento chirurgico che prima è stato rimandato e poi è stato effettuato; un po’ per la situazione grottesca e drammatica al tempo stesso che vede coinvolto suo fratello, che è stato addirittura arrestato per una storia di ricatti ed estorsioni. Stiamo parlando, comunque, di un giocatore che crede agli stregoni: che ci possiamo fare? Non è andato meglio l’arrivo di Angel Di Maria, annunciato come il campione che avrebbe permesso di tornare a vincere.

E invece prima un infortunio, poi la ricaduta e infine il cartellino rosso rimediato nella partita contro il Monza hanno fatto venire più di un dubbio agli entusiasti della prima ora. Clamorosa, in particolare, l’espulsione del Brianteo, con una gomitata rifilata al petto a Izzo che ha lasciato la Juve in dieci per più di un tempo indirizzando la partita sul binario della sconfitta. Certo, avrà tutto il tempo per rifarsi, ma per ora Di Maria non è andato bene.

Il calciomercato positivo del Napoli

Se in casa Juve ci si ritrova a fare i conti – con la calcolatrice, ma anche in senso metaforico – con un mercato estivo che fino a questo momento si è rivelato deludente, in casa Napoli si festeggia: i nuovi arrivi in attacco hanno consentito agli azzurri di partire con il botto.

In effetti, dopo gli addii di Fabian Ruiz, di Ospina, di Koulibaly, di Mertens e di Insigne non si potevano avere certezze su come la squadra avrebbe reagito. E invece il direttore sportivo Giuntoli è stato ancora una volta molto bravo nel trovare dei sostituti all’altezza, se non addirittura migliori dei partenti: non solo Kvaratskhelia, che è senza dubbio la sorpresa di questo inizio stagione, ma anche Kim, Simeone e Raspadori.

Gli ultimi due, in particolare, erano attesi con particolare attenzione, visto che fino a questo momento non avevano mai avuto la possibilità di mettersi in mostra con la maglia di una big. Per il momento, l’esame si può considerare superato.

Napoli, un inizio clamoroso: ma adesso…

Va detto che anche la scorsa stagione il Napoli era partito benissimo, per poi spegnersi in maniera graduale, ma ora è il momento di concentrarsi sul presente e soprattutto sul futuro. Ecco, quindi, che non è più il momento di rimpiangere né Mertens né Insigne, che hanno scelto altri Paesi per proseguire la propria avventura calcistica.

Gli azzurri sono al primo posto nel proprio girone di Champions League e in campionato: meglio di così non si poteva iniziare. Ora, però, dopo le sorprese di inizio stagione, i nuovi acquisti sono chiamati a confermarsi. Anche perché di solito le squadre di Spalletti tra novembre, dicembre e gennaio vanno in crisi.

 È vero che questa sarà una stagione particolare, perché tra novembre e dicembre ci saranno i Mondiali e quindi il calcio dei club rimarrà fermo: un motivo in più per sorridere.

Raspadori e Simeone: che sorpresa

Il Cholito Simeone è stato acquistato come riserva di lusso, ma fino a questo momento ha dimostrato di poter fare davvero bene, anche ai massimi livelli in Europa.

La speranza di Spalletti è che il figlio del Cholo trascini nella sua travolgente esperienza anche Raspadori: l’ex Sassuolo ha tutte le carte in regola per diventare il miglior assist meno per Kvaratskhelia, o più semplicemente per sostituirlo quando inevitabilmente arriverà il momento di lasciarlo in panchine per farlo riposare e respirare un po’.