Serata di luci e ombre quella del mercoledì di Champions League: la Juve fa il proprio dovere ottenendo i tre punti contro il Maccabi Haifa, mentre il Milan rimedia un clamoroso ko in casa del Chelsea.
Milan, che batosta
I rossoneri si presentano a Stamford Bridge in piena emergenza, e patiscono le sortite avversarie. I londinesi dominano grazie alle reti di Fofana, di Aubameyang e di James, mentre il gruppo di Pioli è protagonista di un match davvero pessimo sotto tutti i punti di vista. Il Milan, così, deve abbandonare il primo posto del girone E e scende al secondo posto, a quota 4 punti, insieme agli inglesi.
Fofana ha sbloccato il risultato al 24esimo minuto in mischia, e solo nel recupero hanno dimostrato di soffrire un po’, a causa dei tiri di De Ketelaere e Krunic. Per i tifosi rossoneri si è trattato di una mera illusione, perché al 56esimo Aubameyang ha segnato la rete del 2 a 0 su errore di Tomori. Infine al 62esimo è arrivato il terzo gol, con James che ha colpito Tatarusanu sul primo palo. A sorpresa, in testa al gruppo ci sono gli austriaci del Salisburgo.
Perché il Milan ha perso
Il Chelsea ha giocato bene, certo, ma il Milan ha molto da recriminare, e non solo per i tanti infortuni che comunque lo hanno penalizzato. Krunic e compagni sono apparsi fin troppo stanchi e soprattutto con poche e confuse idee.
I rossoneri sono riusciti a tenere il campo in maniera più che discreta solo per la prima metà del primo tempo, ma dopo aver subìto il primo gol non hanno trovato la forza per reagire: decisamente un altro match rispetto a quel che aveva fatto la sera prima il Napoli, che era riuscito subito a rialzarsi dopo essere andato in svantaggio.
Il Milan, invece, non ha costruito molto, e poi all’inizio del secondo tempo è praticamente crollato. Così è arrivata una sconfitta che colpisce nel morale e che rende non semplice la situazione in classifica. Un vero peccato, anche perché il Chelsea – vale la pena di ricordarlo – ha da poco esonerato il proprio allenatore Tuchel, a dimostrazione di una stagione che non è iniziata certo con il piede giusto.
Cosa è andato e cosa no
Il fatto è che gli inglesi di ieri sera non hanno certo dato la sensazione di essere una squadra impossibile da battere. Insomma, quella a disposizione del Milan è stata un’occasione persa, e purtroppo non è stata la prima volta in questo inizio di stagione: anche nella prima partita contro il Salisburgo i rossoneri avrebbero potuto vincere senza troppo impegno.
Ma ormai non è più tempo di guardare al passato e ci si deve concentrare sul futuro, perché martedì prossimo i Blues arriveranno a San Siro e per il Milan ci sarà modo di riscattarsi. Ieri sera non sono stati in molti a salvarsi.
Leao, nonostante non abbia lasciato il segno nel tabellino dei marcatori, ha regalato il solo lampo della serata con una delle sue solite accelerazioni, che però De Ketelaere non ha saputo trasformare in gol. E le prestazioni del belga cominciano a preoccupare Pioli, perché il giovane trequartista fino ad ora non ha mai inciso.
In più c’è il problema del portiere: Tatarusanu ha dimostrato di non essere una riserva affidabile già contro l’Empoli, e le tre reti subite ieri sera sono un altro campanello di allarme. Insomma, si attende con impazienza il ritorno di Maignan. Va detto, comunque, che il Milan ha ancora il proprio destino fra le mani: tutto dipenderà dalla partita di settimana prossima.
Juve, tutto facile o quasi
Decisamente più semplice l’impegno per la Juventus, che allo Stadium di Torino ha ottenuto i primi tre punti di questa sua edizione della Champions League contro il Maccabi Haifa. È vero che l’avversario non era dei più temibili, ma i bianconeri di questo inizio di stagione hanno pareggiato a fatica con la Sampdoria e perso contro il Monza: insomma, perfino gli israeliani potevano destare più di qualche preoccupazione.
A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato Angel Di Maria, che ha sfornato assist a destra e a manca. Il passaggio del turno è ancora un miraggio, perché il Benfica e il Paris Saint Germain sono distanti ben 4 punti, ma almeno ieri Rabiot e soci hanno compiuto il proprio dovere.
La partita in sintesi
Ad aprire le danze è stato Rabiot, che al 35esimo minuto ha sbloccato il risultato grazie al primo assist di Di Maria. L’argentino si è ripetuto nel secondo tempo, e al 50esimo ha regalato a Vlahovic un pallone che il serbo ha messo nel sacco per il raddoppio.
A questo punto il match sembrava in discesa, e invece la Juve ha trovato il modo di complicarsi la vita, subendo al 75esimo minuto l’1 a 2 di David. Un Maccabi anche sfortunato, con ben 3 pali colpiti, ha provato in tutti i modi a riaprire la partita.
Poi di nuovo Rabiot a 7 minuti dal 90esimo ha riportato un po’ di serenità nei cuori bianconeri con un colpo di testa che ha fissato il risultato finale sul 3 a 1. Così il gruppo di Allegri può continuare a sperare, anche se la fiammella è molto debole, complice il pareggio tra Paris Saint Germain e Benfica: i bianconeri avrebbero preferito una vittoria dei francesi, in modo da potersi giocare le proprie chance nello scontro diretto con i portoghesi.
Le note positive per Allegri
Allegri, comunque, sorride per un Di Maria quasi spaziale, colpito dalla squalifica in campionato ma a proprio agio in Champions. In più il tecnico ha trovato un protagonista insperato e insospettabile come Rabiot: il centrocampista che durante la scorsa estate è stato oggetto di dibattiti per il suo rifiuto a lasciare la Juve ha fatto ricredere i sostenitori bianconeri con una doppietta.
Il francese, così, ha ripagato la fiducia di Allegri, che in effetti continua a schierarlo nella linea mediana confidando nelle sue prestazioni.