All’età di 42 anni, Francesca Piccinini ha deciso di lasciare la pallavolo, cioè quello che è stato sempre il suo grande amore. Una storia magnifica, cominciata quando Franci era una bambina e conclusa adesso che è una donna adulta. Eppure il suo amore nei confronti del volley non si concluderà mai davvero.
Già in passato si erano diffusi degli annunci di ritiri che poi non si erano concretizzati, ma adesso il trascorrere degli anni si è fatto sentire. Un primo ritiro c’era stato due anni fa; poi il ritorno in campo e, adesso, un addio che ha tutto l’aspetto di essere definitivo.
Una carriera da sogno
D’altra parte la giocatrice toscana può appendere la divisa al chiodo con la consapevolezza di aver contribuito a scrivere la storia del volley e soprattutto dopo aver riempito la bacheca di casa con trofei di ogni genere.
La lista sarebbe lungo così, e solo tra i successi di club è necessario menzionare ben 7 Champions League, a cui si aggiungono 5 scudetti, 1 Supercoppa europea, 5 Supercoppe italiane, 5 Coppe Italia e 1 Coppa delle Coppe. Con la maglia azzurra, poi, le cose sono andate ancora meglio un oro europeo, due argenti e un bronzo, ma soprattutto il titolo di campionessa del mondo giunto nel 2022 con la Nazionale allenata da Marco Bonitta.
Certo, spicca la mancanza di una medaglia conquistata alle Olimpiadi, ma Piccinini ha comunque di che essere soddisfatta per ciò che è riuscita a ottenere in carriera.
Una campionessa precoce
Il primo approccio con la palestra avviene all’età di 12 anni, e la squadra è la giovanile di Carrara, che gioca in Serie D. Passano solo due anni per il debutto in Serie A1, ad appena 14 anni, sempre con la maglia della Carrarese.
Poi i trasferimenti a Reggio Emilia e Modena, prima di Spezzano. Segue una decisione che oggi sembra la normalità, ma che al tempo era a dir poco audace: andare via dall’Italia e giocare in un campionato straniero. E non vicino a casa, magari in Francia o in Spagna, ma direttamente dall’altra parte del mondo, in Brasile.
Lo sbarco in Sud America rappresenta una svolta sia dal punto di vista personale che sul fronte della carriera. Dopodiché Francesca fa ritorno in Italia, e ottiene la prima medaglia con la Nazionale: il bronzo degli europei disputati nel 1999 a Roma. È l’inizio di una storia magnifica con la maglia azzurra.
Fuori e dentro al campo
La crescita della carriera della Piccinini fa sì che anche il mondo dello spettacolo inizi a interessarsi di lei. Bella da vedere in campo, ma anche fuori, Francesca viene contattata per farsi fotografare sulle pagine di un calendario sexy pubblicato con una rivista maschile.
Non è ancora il tempo dei social network, e all’epoca vedere una sportiva mostrarsi senza veli è una rarità: Piccinini accetta, anche perché l’offerta economica è di quelle a cui non si può dire di no. Anche la televisione e il cinema iniziano a prendere in considerazione le doti della giocatrice toscana, che dopo il ritiro di Maurizia Cacciatori diventa il volto principale del suo sport e al tempo stesso un punto di riferimento per le più giovani.
Bergamo e il resto della carriera
Nella stagione 1999-00 Piccinini passa a Bergamo, ed è proprio con le orobiche che si toglie le migliori soddisfazioni, conquistando 4 campionati, 5 Champions League, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe Italia e 1 Coppa delle Coppe.
Dopo ben 12 anni trascorsi in Lombardia, la Picci saluta tifosi e compagne per andare a Chieri, ma già l’anno seguente rifà le valigie per spostarsi a Modena. Rimane in Emilia per due anni, poi nel 2015 passa a Casalmaggiore, grazie a cui vince la Champions League e la Supercoppa italiana.
Nel 2016 torna in Piemonte, ma questa volta a Novara, ed è un altro successo, con la conquista dello scudetto. Sempre a Novara vince 1 Supercoppa italiana, 1 Champions League e 2 Coppa Italia.
Il primo ritiro
A settembre del 2019 giunge l’annuncio del ritiro, ma si tratta solo di una pausa di pochi mesi. A gennaio del 2020, infatti, Piccinini diventa una giocatrice di Busto Arsizio. Rimane in Lombardia anche nella stagione successiva, dopo la quale si ritira, questa volta per sempre.
Diventa, così, vicepresidente operativo della squadra di Busto Arsizio gestendo la delega alle attività di marketing e al settore giovanile. Nel 2022 una nuova avventura la attende: il ruolo di opinionista per Sky Sport per i Mondiali di volley femminili.
Il palmares di Francesca Piccinini
Il palmares della Piccinini merita di essere citato nella sua completezza: comprende anche la medaglia di argento vinta nel 1994 ai campionati europei under 19, la medaglia d’oro vinta nel 1996 ai campionati europei under 19, la medaglia di argento vinta nel 1997 ai campionati mondiali under 20, la medaglia d’oro vinta sempre nel 1997 ai Giochi del Mediterraneo, la medaglia d’oro vinta nel 2001 ai Giochi del Mediterraneo e la medaglia d’oro vinta nel 2009 ai Giochi del Mediterraneo.
Nel novero dei riconoscimenti individuali, invece, occorre menzionare il titolo di MVP nella Supercoppa italiana del 2005, quello di miglior attaccante nella Champions League del 2007, quello di MVP nella Champions League del 2010, quello di MVP nella Supercoppa italiana del2012, quello di MVP nella Champions League del 2016 e quello di ambasciatrice pallavolistica del 2016 della CEV.
Sempre la CEV nel 2019 le ha assegnato il premio alla carriera.
Le onorificenze
Protagonista al cinema con Fausto Brizzi, Francesca Piccinini grazie ai suoi successi sportivi ha ricevuto anche diverse onorificenze: nel 1999, per esempio, la medaglia di bronzo al valore atletico per il bronzo ottenuto agli europei; nel 2002 il collare d’oro al merito sportivo per il titolo mondiale; e sempre nel 2002 il titolo di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Insomma, adesso che non è più in campo, si può proprio affermare che Francesca Piccinini ha contribuito a onorare il nome del nostro Paese in tutto il mondo. Perfino nel lontano Brasile.