La drammatica esclusione della Juventus dagli ottavi di finale di Champions League è destinata ad avere ripercussioni non solo dal punto di vista sportivo ma anche sul piano economico. Una perdita di decine di milioni di euro: più o meno 30, che sarebbero diventati oltre 50 nel caso in cui i bianconeri fossero stati in grado di raggiungere le semifinali.
Per di più in questo calcolo non si è tenuto conto degli incassi al botteghino per le partite eventualmente disputate allo Stadium.
Un duro colpo da assorbire
Il colpo per la Juve, dunque, è stato davvero duro, sul piano emotivo e dal punto di vista tecnico. Il tempo dirà se la Juve riuscirà a risollevarsi in campionato o se la clamorosa eliminazione dal massimo torneo continentale si rifletterà a livello psicologico sulle prestazioni in campo.
Quel che è certo è che le partite europee costituiscono, per i bianconeri come per tutti gli altri top club, un aspetto molto importante per le casse. E se si tiene conto del fatto che a Torino si è costretti a fare i conti con 254 milioni di euro di rosso, è evidente che le sconfitte contro il PSG, il Maccabi e il Benfica non sono state accolte di buon grado.
Quanti soldi ha perso la Juve
Pallottoliere alla mano, si scopre che anche le partite perse in serie nel gruppo hanno causato altre perdite economiche. In totale erano 14 i milioni di euro in palio e la Juve ne ha ottenuti meno di 3. Certo, potrebbe arrivare qualcosa vincendo o pareggiando contro il Paris Saint Germain, ma l’impresa non è delle più semplici.
Ci si potrebbe rifare con l’Europa League: giungendo in fondo e conquistando il trofeo, si otterrebbero circa 20 milioni di euro. In un momento storico come quello attuale, non è una cifra da buttare.
Uno sguardo verso il futuro
Anche se siamo solo a ottobre, è già il momento di guardare al futuro e bisogna trovare il modo di ottenere la qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Fino ad ora la partecipazione al massimo torneo continentale ha consentito di incassare poco meno di 50 milioni di euro, dei quali 33 giunti grazie al ranking storico e quasi 16 dovuti per la partecipazione ai gironi. Insomma, arrivare tra le prime 4, o vincere l’Europa League, è una necessità più che un obiettivo sportivo.